di Roberto D’Aleo
Per la rubrica “abbattiamo le barriere architettoniche mentali“ ecco a voi il nuovo articolo. Oggi risponderò alle domande: “come fai a capire dove sei arrivata percorrendo le vie da sola? Come ti orienti per strada? Come fai a capire se sei a destinazione?“.
Caro lettore,
Il senso dell’orientamento credo sia una dote innata. Concorderai con me, infatti, riconoscendo che ci sono persone vedenti che riescono a perdersi con facilità e persone che, invece, dopo aver fatto il viaggio una sola volta sono in grado di andare e tornare perfettamente. Ecco: funziona così anche per i ciechi. Ci tengo a puntualizzarlo perché non tutti siamo uguali, quindi potreste incappare in un disabile visivo più o meno bravo nell’orientamento rispetto ad un altro ma fondamentalmente credo che ognuno di noi si raccapezzi cercando di stare attento a tutte quelle cose che vediamo usando gli altri sensi, quelli restanti. Se come me si ha avuto un passato da vedente, si è agevolati dalla memoria visiva, almeno rispetto ai luoghi conosciuti prima della cecità e questo non è per niente poco, anzi.
Ma passiamo alla gestione degli altri sensi…
Il tatto: quali sono i modi in cui lo utilizzo? Con il bastone bianco che, rappresentando il prolungamento del mio indice, mi consente di poter esplorare la superficie su cui cammino, scontrandomi con gli oggetti, gli ostacoli, i marciapiedi, le scale e tutto quello che posso incontrare per strada a un livello medio basso Dal terreno (resti scoperta dagli ostacoli posti ad un’altezza superiore, quella dal bacino in su) , capirete quindi quanto sia importante non sollevare mai il bastone di un non vedente da terra, è come se lo rendeste nuovamente cieco. Usi la sensibilità dei piedi sotto le scarpe per avvertire il cambio della pavimentazione, ricordando qualche particolarità del suolo che contraddistingue la via da percorrere: puoi trovare una strada asfaltata, una lastricata, un sentiero in terra battuta, eccetera…
Ci viene in aiuto anche l’olfatto: quando vedi, camminando per strada, puoi leggere l’insegna panificio, ristorante, pasticceria. Quando non ci vedi tutto questo lo capti col naso. E poi ci sono i profumi ambientali: quello del mare, della campagna, della montagna. Un ruolo chiave lo svolge poi l’udito: attraverso la propagazione delle onde sonore nello spazio riesci a capire se ti trovi su di una via chiusa da palazzi a destra e a sinistra, se ti trovi in uno spazio aperto come una piazza, se senti provenire suoni di veicoli da più direzioni Capisci che sei in prossimità di un incrocio ed, inoltre, puoi capire se hai un muro davanti o lateralmente, José stai attraversando un arco dalla compressione dell’aria sul timpano o sulle altre cellule del corpo come quelle della fronte, del viso o delle braccia.
Lo avreste mai detto?
Quando la vista è il senso dominante non fai caso a tutte queste cose ma quando non puoi contarci Più ecco che il cervello deve tornare a funzionare in un altro modo. Se vedete un cieco camminare per strada non pensate o, peggio, ancora non dite ad alta voce: “poverina, è cieca!“, Semmai commentate “wow, che ragazza!“. Non perché siamo dei supereroi ma perché è davvero difficile potersi destreggiare per le vie senza poter usare la vista e potete rendervi conto di quanto lo sia ancor di più nel momento in cui troviamo le vostre macchine, scooter, biciclette, monopattini lasciati incivilmente sui marciapiedi o la dove non dovrebbero essere. Pensate al disagio di trovare nuovi ostacoli su un percorso memorizzato, come una strada rotta, una transenna, un’ impalcatura.
Capite il disagio che si prova quando cammini e ti ritrovi delle persone che pur vedendoti non si spostano neanche di un mm, come se fossi tu a doverle vedere? dunque non chiedo che facciate chissà quali cose ma che ciascuno, con un po’ di buon senso, compia semplicemente il proprio dovere: Quello che per voi è un piccolo gesto può essere enorme per noi. Per concludere: se si ha ancora la “percezione luce“ anche questa vi verrà in aiuto, infatti, come per il suono, la luminosità si propaga nello spazio e si è quindi in grado di capire (esattamente come con le orecchie) se ti trovi in prossimità di spazi chiusi o aperti , vicino a muri o a qualche ostacolo. I lampioni poi, costituiscono un eventuale aiuto per l’orientamento, essendo punti di riferimento stabili e non rimovibili.
Spero di esservi stata ancora d’aiuto e vi aspetto la settimana prossima con un nuovo argomento. Aiutatemi ad aiutare mettendo il vostro like, commentando e condividendo. Aspetto un vostro riscontro e le domande a cui vorreste una risposta.
Vi abbraccio
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