Riceviamo in redazione questa lettera da parte del Sig, Salvatore Sansica, ex esponente della processione, che pubblichiamo integralmente con l’obiettivo non di scatenare polemiche sterili consci del delicato periodo che sta attraversando l’Unione Maestranze che desideriamo rispettare con la speranza nel cuore ma bensì per richiamare tutti gli addetti ai lavori al buon senso, così come auspicato da Sansica nella sua interessante riflessione.
Austu e riustu è capu di mmernu:
Nella speranza che con l’imminente arrivo della stagione autunnale il clima si faccia più respirabile e lasci posto a quella bella aria autunnale che rinfresca le nostre menti e ci rende più riflessivi ed energici, liberandoci da quella calura estiva che ci rende apatici. Confido che il buon senso riconduca tutti alla ragione e che la discordia lasci il posto alla comprensione, alla collaborazione, alla comunitaria d’intenti. Constato che, nonostante gli appelli rivolti all’Unione Maestranze di Trapani da parte dei trapanesi (Istituzioni comprese), lo stato di agitazione in seno alla stessa non accenna a placarsi. Infatti, dopo l’uscita dall’Unione Maestranze del “Ceto del Popolo” (di cui non conosco i retroscena) le cose vanno a peggiorare. Si destituisce un Vice Presidente (a D’Aleo subentra Buscaino). Preciso che sia l’uno che l’altro sono stati Presidenti dell’Associazione. Ad onor del vero, sia il presidente Lantillo che D’ Aleo e Buscaino, sono ottime persone, ma con idee non collimanti. Prima di arrivare a questa decisione, a mio avviso, sarebbe stato opportuno che il Presidente Lantillo, persona che conosco da una vita, sempre al seguito di suo padre capo console del mistere dei Fornai, convocasse l’assemblea per rappresentare lo stato delle cose ed invitare la stessa a pronunciarsi sulle questioni sorte (usare i principi del buon pater familias). Caro Presidente, non voglio insegnare niente a nessuno ma da cittadino trapanese, da ex associato e per tradizione familiare credo di avere il diritto/dovere di intervenire per conoscere il momento critico che sta attraversando l’Associazione in cui i nostri Padri hanno creduto e ci hanno lasciato in eredità con l’impegno, da parte nostra, di portare avanti nel rispetto degli insegnamenti di nostro SIGNORE. Pertanto, a mio avviso, è opportuno che il Presidente dell’Unione Maestranze, con una lettera aperta rivolta ai trapanesi faccia il punto sulla situazione. Dirò di più: in occasione della revisione dello Statuto sarebbe di grande aiuto sondare – preliminarmente – l’opinione della gente. Alcuni associati dicono che hanno lavorato per il presente e adesso (in occasione della rivisitazione dello Statuto) stanno approntando delle nuove regole a sostegno del futuro. Come si può parlare di futuro quando il presente non è del tutto condiviso e consolidato? Queste idee innovative di cui posso immaginare la provenienza, sono valide sempre perché dettate nel rispetto delle nostre secolari tradizioni religiose, popolari e rientranti nei compiti che vi competono.Tra l’altro è l’assemblea (in quanto sovrana) a decidere sulla validità o meno delle stesse. L’Associazione, anche se con dibattiti accesi, è stata sempre in grado di risolvere le proprie questioni interne autonomamente. La sua forza è che al momento opportuno la Fede e lo spirito di abnegazione prevalgano e la collaborazione ritorni sovrana fra i Ceti che sono i veri punti di forza dei riti della Settimana Santa. Sperando che questo mio intervento non vada al vento, lo affido a Lei nella speranza che lo condivida e lo porti a conoscenza di quanti amano le processioni della Settimana Santa.
Cordiali saluti.
di Salvatore Sansica
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